Il brivido di dire: Sono cattivo. Quattro ragazzini marciano su Arese

Venerdì scorso rientravo da una serata con amici. Era poco prima di mezzanotte e per le vie del centro di Arese, la piccola città in cui vivo, c’era poca gente: le solite facce consumate fuori dai bar, qualche coppietta che camminava a braccetto, ragazzini in bicicletta di ritorno a casa. Ero stanco, assonnato. Ho parcheggiato…

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Credevo di essere furbo

Il vento si alza verso l’ora del tramonto, solleva la sabbia e disegna dune leggere sulla spiaggia. Inizia a fare buio presto. Un vecchio dalle braccia flaccide cammina metodico in cerchi concentrici. In una mano un metal detector e nell’altra un bastone, che traccia linee sul terreno a ricordargli dove è già passato. “Papà, cosa…

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La crisi senza fame dei Millennial

Il primo ricordo che ho di mio nonno lo vede in canottiera bianca, un fazzoletto sul capo e una cazzuola in mano. Quando mi salutava, con un buffetto sulla guancia, le sue mani callose mi graffiavano la pelle. Ho imparato presto l’odore della malta e il frastuono insistente della piccola betoniera gialla che girava in…

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Cose che succedono sotto casa (prima parte)

La 12 Calle A è una strada breve e di per sé tranquilla, una delle poche ad avere un inizio e una fine. Nel senso che nel reticolato di Città del Guatemala, fatto per lo più di strade parallele e perpendicolari che attraversano l’intera città, la 12A non è che una traversa della trafficata Avenida…

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L’uomo che si guardava le mani

Foto di Laura Pelliciari  L’uomo era seduto su una panchina, giù al Molo centrale di Boston. Era l’unico a starsene da solo a pensare ai fatti suoi, a parte me. Intorno un sacco di gente andava e veniva da tutte le parti. Uscivano a ondate dalla stazione della metro, entravano nei taxi, noleggiavano biciclette. Tanti…

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