Miranda Road, Nuova Zelanda

Il primo giorno alla fattoria di Annie e Sean è filato via liscio: ore otto, preparazione compost; ore nove, rimozione erbacce dai pascoli; ore dieci e trenta, semina di piante che non ho capito il nome. Pomeriggio, macellazione di un cinghiale cacciato coi cani e ucciso a coltello da due ragazzi tedeschi amici di famiglia….

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Viaggiare versus costruire

All’aeroporto di Fort Lauderdale, in Florida, la coda all’Immigrazione è un serpente lungo e lento. Abbiamo fatto solo il primo scalo e siamo più stanchi del dovuto. In fila con noi ci sono molti giamaicani, appena arrivati con un volo da Kingston, e anche molti colombiani, imbarcatisi insieme a noi a Bogotà. Ci sono anche…

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Effetti collaterali

Oggi il mare è calmo. Gli alberghi costruiti a un passo dalla riva hanno un giorno di tregua, gli addetti all’abusivismo risistemano i sacchi di sabbia e le sdraio sono pronte a resistere ai nuovi attacchi delle maree. Inutile dirlo: io faccio il tifo per le onde. Che buttino giù tutto, possibilmente sulla testa dei…

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Mancora: di nuovo in attesa

Finiti i giorni della burocrazia, intensi e fitti di ansie varie, di nuovo viene il tempo dell’attesa. Meno 21 alla partenza per Auckland. Ma Lima non andava bene per noi che abbiamo bisogno di silenzio e natura intorno. E tornare a Ollantaytambo non era possibile: a parte la noia di rifare per la terza volta…

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Working Holiday Visa

E così ci abbiamo provato a ritagliarci un’oasi di pace, lassù sulle Ande. Avevamo trovato una stanza con finestra panoramica e persino due, dico due, sedie. Laura aveva iniziato come cameriera in un posto decente: niente minigonna d’ordinanza né l’obbligo di stare in piedi in silenzio ad attendere i clienti, come all’Uruguayo di Talara. Intorno…

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Cusco, di nuovo ai fornelli

Che meraviglia Cusco! Avevo perso le speranze. L’ultimo tratto della strada che da Lima ci ha portati fin qui serpeggia tra i campi immensi, le bestie al pascolo, i piccoli paesi abitati da contadini ingobbiti e donne dagli abiti coloratissimi, dagli alti cappelli cilindrici che qui sono portati per abitudine, non per compiacere la fame…

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Lima: il piacere di passare inosservati

Lima Lima è una città moderna, occidentale. O almeno è così che si presenta approdando nel quartiere Miraflores, dove vive Daniela. Per un paio di notti saremo ospiti suoi e di suo marito Pierre. Loro sono una famiglia multiculturale, per così dire: lei italiana, lui peruviano. Per casa girano due bambini biondi e quasi bilingue…

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La despedida: ultima notte a Talara

 L’ultimo giorno di lavoro è anche meglio del primo giorno di vacanza. Non me ne frega niente di niente, tutto è leggero e sopportabile. Marcos, il proprietario della pizzeria Don Maximo, alla fine è una brava persona. Ha una marcia in più rispetto ai suoi concittadini, secondo me per il fatto di essere uno dei…

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Raphael, arrivi e partenze

Nella cucina della pizzeria Don Maximo mi chiedono lezioni d’italiano. Il risultato è che ora la gente entra dalla porta e ti dice “Hola, colione”, o che nella confusione del servizio serale qualcuno se ne esce con un “Cornuto, prestame tu trapo”, o ancora “Estronso! Una pizza para la mesa cuatro”. L’unica cosa che non…

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Arrivederci e grazie, America Latina

 Talara è una città di mare, una città industriale. Lungo la costa desertica e montagnosa le spiagge accessibili sono rare: ovunque si trovano aree private e vigilate in cui arrugginiscono gru, carriponte, camini di raffineria, petroliere in attesa di salpare. La città si regge grazie all’azienda Petro Perù e ai suoi numerosi (e danarosi) lavoratori….

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